Paolo Stratta ph. Cirko Vertigo
Questa sera a Torino ancora una volta avremo l'emozione, in questa
festosa giornata di Santo Stefano, di poter guardare con il naso all'insù, stagliarsi contro il cielo all'imbrunire sullo sfondo barocco
delle facciate dei grandi palazzi di piazza Castello,
gli artisti acrobati del Cirko Vertigo impegnati in
questa sera alle ore 17:45 in piazza Castello
uno degli spettacoli del Cirque Carillon nell'ambito del programma
Torino Natale coi Fiocchi 2012.
Paolo Stratta, ideatore e anima del Cirko Vertigo e
dello spettacolo Cirque Carillon in scena in piazza a Torino sotto le stelle,
arriva dal Teatro popolare e dal Teatro di Strada, è lui stesso
un ex artista di strada laureato al Dams di Bologna.
Porta in scena uno spettacolo, Cirque Carillon che va ben oltre la ricerca spasmodica ed estrema del Circo attuale (per non chiamarlo circo contemporaneo) di innovazioni tecniche e di effetti scenotecnici "ad effetto" che cercano di generare nel pubblico stupore attraverso "cose strane", ricreando atmosfere felliniane che pescano nella valigia dei ricordi di ognuno di noi, con grande rispetto della tradizione, una profonda e sottile ricerca musicale ad hoc, grande capacità di equilibrio tra i costumi, le tecniche, i movimenti in aria sobrietà e tradizione.
Saper onorare il passato, forti le ispirazioni a Fellini e alle musiche
di Nino Rota, è più complesso ma più importante che non solo saper cavalcare un'innovazione fine a se stessa che rompe solamente i clichet del passato
ma non arriva con la stessa forza al cuore e all'anima del pubblico.
Grazie a Paolo Stratta e agli artisti del Cirko Vertigo di questo spettacolo Cirque Carillon in scena a Torino, sette gli artisti in aria non solo italiani ma che arrivano da tutto il mondo, decine gli artisti acrobati a terra accompagnati da una band di cinque musicisti.
E grazie per aver saputo regalare a Torino in queste serate dell'Avvento prima e delle feste poi, una magica atmosfera onirica che ha contribuito a rendere Torino Città del Natale unica e speciale.
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FELLINI ISPIRAZIONE PER IL CIRQUE CARILLON DI TORINO
Il prossimo 20 gennaio 2013 saranno trascorsi 93 anni dalla nascita di Federico Fellini, genio visionario, per cui il Circo è stato elemento chiave, centrale e portante, "la" sua vera e grande fonte di ispirazione.
Riportiamo su Federico Fellini e sulla sua visione del Circo il post di
Claudio Monti pubblicato su www.ilcirco.it il 1 giugno dello scorso 2011,
che apprezzammo allora e che rileggendo vogliamo condividere con voi perché il Cirque Carillon torinese - ideato per Natale a Torino coi Fiocchi da Paolo Stratta con il magistrale Cirko Vertigo - che va in scena in queste feste
in Piazza Castello a Torino, onora la figura di Fellini ed è un
profondo omaggio al "suo" Circo.
Tratto da www.ilcirco.it (dove potete trovare molto altri affascinanti articoli) segue l'articolo di Claudio Monti
Fellini: il mondo visto con gli occhi del clown
Fellini si sbizzarrisce ad applicare la sua filosofia, a sezionare bianco e augusto ovunque si materializzi un uomo, meglio se famoso: “Gadda è un augusto inesauribile, un gigante entusiasmante, un pazzo favoloso, un grande acrobata che ti cucina a dovere con le sue pagine da applauso”. Splendido ritratto. E poi Moravia: “E’ un augusto che voleva essere un clown bianco. Meglio: è un Monsieur Loyal, il direttore del circo, che cerca di conciliare le due tendenze sopra un terreno obiettivo, imparziale. Picasso? Un trionfale augusto, spavaldo, senza complessi, sa fare tutto: alla fine è lui che la vince col clown bianco. Einstein: un augusto sognante, incantato, non parla mai, ma all’ultimo momento candidamente tira fuori dalla saccoccia la risoluzione dell’inghippo proposto dal furbo clown bianco. Visconti un clown bianco di grande autorità. Hitler: un clown bianco. Mussolini: un augusto”. Chiama in causa anche due papi: Pacelli per Fellini è un clown bianco, mentre Roncalli lo si può “intus legere” solo considerandolo un augusto. Freud è un bianco, Jung un augusto.
“Fin da piccolo, il giovane Federico ama tutto quello che può portarlo lontano dalla realtà, in mondi fantastici, dove personaggi ed eventi straordinari sono prevalenti rispetto alla normalità della vita quotidiana. Per questo legge e riproduce avidamente numerosi fumetti, come Little Nemo e Happy Hooligan, per citarne solo un paio, da cui apprende anche l’arte della caricatura, che utilizzerà come strumento per la costruzione di molti personaggi grotteschi dei suoi film.
Fellini non si limita a tratteggiare bianco e augusto nei personaggi che contano. “Tende anche a circondarsi di persone dalle chiare caratteristiche clownesche, anche se, delle volte, queste sono del tutto involontarie”. Due su tutti: “Il compositore della maggior parte delle colonne sonore dei film di Fellini, Nino Rota, che possiede un modo di fare innocente, aggraziato, lieto, salvo poi sorprendere il regista con improvvise battute da clown inconsapevole, ignaro del mondo che lo circonda.
In ogni suo film, sin dal primo realizzato a quattro mani con Alberto Lattuada nel 1950, Luci del varietà, fino all’ultimo del 1990 La voce della luna, si possono riscontrare una o più citazioni sul circo o sullo spettacolo di varietà. “Le atmosfere del circo influenzano, quindi, l’intera opera cinematografica felliniana”. E non potrebbe che essere così perché il cinema, dirà, è “un trabiccolo con qualcuno dietro che riprende un clown che gli si muove davanti!”. Quando traccia un bilancio della sua carriera, in una delle tante interviste, dice di non avere molti rimpianti, ma uno sì: avrebbe voluto nascere vent’anni prima ed essere stato uno dei pionieri del cinema, il quale s’ispira molto allo spettacolo circense. Il suo idolo, infatti, è Charlie Chaplin.
“Debbo fare una confessione imbarazzante”, amava dire Fellini: “Io sul circo non so niente; mi sento l’ultimo al mondo a poterne parlare con conoscenza di storia, di fatti, di notizie. E, d’altra parte, perché no? Anche se non so niente, io so tutto del circo, dei suoi ripostigli, delle luci, degli odori e anche degli aspetti della sua vita più segreta. Lo so, l’ho sempre saputo. Fin dalla prima volta si è manifestata subito una totale adesione a quel frastuono, a quelle musiche assordanti, a quelle apparizioni inquietanti, a quelle minacce di morte”.
Bianco e augusto fino alla fine.
1 giugno 2011
FOTO DELL'ARTICOLO DE ILCIRCO.IT
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